Dal 1 luglio, l’Art. 1 della Manovra Correttiva (D.L. 50/2017) ha esteso l’ambito di applicazione del meccanismo di scissione dei pagamenti (c.d. Split Payment).

Il Meccanismo di Scissione dei Pagamenti o, appunto, “Split Payment”, è un meccanismo mediante il quale, laddove si emettano fatture a determinati soggetti passivi, queste verranno emesse con la normale applicazione dell’IVA, ma la stessa non verrà pagata al fornitore, bensì il Committente la verserà direttamente all’Erario.

Volendo fare un’esempio, una fattura emessa da una Società privata ad una Pubblica Amministrazione, per Euro 10.000,00, verrà emessa con l’applicazione dell’IVA al 22% e la  dicitura “Operazione assoggettata allo Split Payment ex Art. 17-Ter del DPR 633/1972”. La Pubblica Amministrazione verserà al Fornitore l’imponibile (Euro 10.000,00), mentre verserà 2.200,00 Euro di IVA direttamente all’Erario.

Il meccanismo in oggetto si applica a tutti quanti i soggetti, ivi compresi i Professionisti, che emettono fattura a:

  1. Tutte le amministrazioni, gli enti ed i soggetti inclusi nel conto consolidato della Pubblica Amministrazione;
  2. Le società controllate di diritto o di fatto, direttamente o indirettamente dallo Stato;
  3. Le società controllate di diritto direttamente dagli entipubblici territoriali;
  4. Le società quotate inserite nell’indice FTSE MIB dellaBorsa italiana.

Fino al 31 dicembre 2017, per individuare le pubbliche amministrazioni che devono applicare lo split payment si deve far riferimento all’elenco pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 229 del 30/9/2017, mentre dal 2018 si consulterà il medesimo elenco pubblicato dall’ISTAT entro il 30 settembre dell’anno precedente.

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