FISCO

1. Reclamo e mediazione: Per gli atti impugnabili, notificati dal 1° gennaio 2018, è necessario presentare reclamo e mediazione per tutte le controversie di valore non superiore a 50mila euro. Il reclamo e la mediazione sono obbligatori prima di accedere eventualmente al contenzioso.

2. Rimborsi IVA: dal 1° febbraio 2018 per coloro che richiedono il rimborso IVA annuale o infrannuale, è riconosciuto il ristoro di una parte delle spese sostenute per il rilascio della garanzia richiesta per legge. Il ristoro, pari allo 0,15% dell’importo garantito e per ogni anno di garanzia. Questa misura riguarda i rimborsi IVA a partire da quello fatto con la dichiarazione IVA annuale relativa al 2017 e per i rimborsi infrannuali a partire da quelli relativi al primo trimestre 2018.

3. Spesometro: si possono trasmettere entro il 28 febbraio 2018 all’Agenzia delle Entrate i dati relativi al primo semestre 2017 di fatture emesse e ricevute, per evitare l’applicazione di sanzioni per le comunicazioni omesse, erronee o incomplete.

4. Split Payment: l’applicazione del meccanismo di scissione dei pagamenti viene ampliato dal 2018 anche agli enti pubblici economici nazionali, regionali e locali, comprese le aziende speciali e le aziende pubbliche di servizi alla persona, nonché alle fondazioni partecipate da amministrazioni pubbliche per una percentuale complessiva del fondo di dotazione non inferiore al 70 per cento.

5. Cedolare secca al 10%: prorogata nel 2018 e nel 2019 l’aliquota agevolata al 10% applicabile ai contratti a canone concordato. Si tratta dei contratti stipulati nei maggiori comuni italiani e in quelli confinanti, negli altri capoluoghi di provincia o nei comuni ad alta tensione abitativa.

6. Superammortamento: Passa dal 40 al 30%, come già anticipato, la maggiorazione del costo di acquisizione di beni strumentali nuovi, con riferimento alle acquisizioni poste in essere dal 1° gennaio 2018 al 30 giugno 2019. Vengono esclusi dalla agevolazione tutti i mezzi di trasporto.

6. Iperammortamento: Confermata per tutto l’anno in corso l’agevolazione consistente nella maggiorazione del 150% del costo fiscalmente riconosciuto per l’ammortamento in caso di acquisto di beni per l’industria cosiddetta “4.0”.

7. Addio Scheda Carburante: dal 1 luglio 2018 sarà ammesso in deduzione l’acquisto di carburante per autotrazione solo se il pagamento è effettuato mediante carte di credito, carte di debito o prepagate emesse da operatori finanziari soggetti ad obbligo di comunicazione all’Anagrafe Tributaria. Agli esercenti attività di distribuzione di carburante è riconosciuto un credito di imposta pari al 50% dei costi sostenuti per le commissioni loro addebitate al 1° luglio 2018. Sempre dal primo luglio ai soggetti passivi d’imposta che acquistano carburanti per autotrazione presso gli impianti stradali di distribuzione, il cedente deve emettere fattura
elettronica.

8. F24, compensazioni a rischio blocco: se sono presenti profili di rischio, dal 2018 l’Agenzia delle Entrate può sospendere fino al trenta giorni dalla sua presentazione, il modello F24 con crediti in compensazione, al fine di verificare la veridicità del credito.

9. Sconto trasporto: diventa detraibile dall’IRPEF il 19% delle spese sostenute per acquistare abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale, fino ad un importo di 250 euro. Il beneficio è dunque di 47,50 Euro l’anno.

10. Bonus Bebè: per i figli nati o adottati dal 1° gennaio al 31 dicembre 2018 spetta fino al primo anno di età (o di ingresso nella famiglia adottiva) un bonus da 960 euro annui, erogato mensilmente (80 euro/mese). Per richiederlo, la famiglia deve avere un Isee non superiore a 25mila euro. Per i nuclei con un Isee entro 7mila euro, il bonus è raddoppiato.

11. Detraibili le polizze calamità: prevista la detraibilità nella misura del 19% dall’IRPEF delle polizze assicurative aventi ad oggetto la copertura della casa da eventi calamitosi.

12. Bonus Verde: Viene introdotto per il 2018 un bonus del 36% per gli interventi di sistemazione a verde delle aree scoperte private degli edifici esistenti,  unità immobiliari, pertinenze e recinzioni, fino a un massimo di spesa di 5mila euro per unità immobiliare.

LAVORO

1. Assunzione disabili: dal 1° gennaio le aziende con almeno 15 dipendenti computabili dovranno assumere un disabile entro i successivi 60 giorni senza poter attendere una nuova assunzione. Viene meno, infatti, il regime di gradualità previsto dall’Art. 3/2 della Legge 68 del 1999.

2. Bonus 80 Euro: si estende la platea dei beneficiari del Bonus mensile degli ottanta euro per effetto dell’innalzamento della soglia di reddito, che passa da 24mila a 24.600. Inoltre, mediante un sistema di décalage, si arriva ad un aiuto in forma ridotta anche ai percettori di redditi fino a 26.600 euro. Restano esclusi i pensionati, i percettori di redditi diversi di quello da lavoro dipendente e gli incapienti.

3. Assunzione Giovani: contributi previdenziali ridotti del 50% (esclusi premi INAIL) per i datori di lavoro privati che dal 1/1/2018 assumono con contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, giovani con meno di 35 anni (30 anni dal 2019) i quali non abbiano avuto in precedenza rapporti di lavoro a tempo indeterminato. La riduzione si applica anche in caso di trasformazione a tempo indeterminato di contratto a tempo determinato. La durata massima  dell’agevolazione è di 36 mesi con riduzione massima fino a tremila euro l’anno. Lo sgravio sale al 100% in caso di assunzione di giovani delle Regioni del Mezzogiorno, di studenti in alternanza scuola lavoro e di apprendisti di primo e secondo livello. Per beneficiare dello sgravio l’impresa non dovrà aver effettuato licenziamenti nella stessa unità produttiva nei sei mesi precedenti e non dovrà licenziare il neoassunto nei sei mesi successivi o un lavoratore con la stessa qualifica nella medesima unità produttiva.

4. Stop al pagamento degli stipendi in contanti: dal 1° luglio 2018 stop al pagamento in contanti degli stipendi, che potranno essere corrisposti solamente tramite mezzi di pagamento tracciati ed elettronici.
Oltre a tale misura, la norma fissa anche un altro principio. La firma apposta dal lavoratore sulla busta paga non costituisce in alcun caso prova dell’avvenuto pagamento della retribuzione spettante.

Write a comment:

*

Your email address will not be published.